Al momento, l’unico sciopero dei metalmeccanici previsto per maggio è quello indetto da USB per venerdì 23. Nessun’altra sigla ha ancora ufficializzato iniziative di mobilitazione. Il contratto nazionale dei metalmeccanici di Federmeccanica e Assistal, scaduto il 30 giugno 2024, attende ancora un rinnovo. Lo stesso vale per il CCNL Unionmeccanica Confapi della piccola industria, scaduto il 31 dicembre 2024.
Fim, Fiom e Uilm, per ora, restano ferme ai blocchi di partenza. Vediamo cosa sta succedendo.
Contratto scaduto, ma i sindacati confederali temporeggiano
Il rinnovo del CCNL è una priorità per oltre un milione di lavoratori. Eppure, Fim, Fiom e Uilm non hanno ancora fatto sapere quando e come intendano mobilitare la categoria. Ad aprile, in data 7 del mese, era già tutto chiaro. Siamo a maggio e ancora non si vede una “bussola”.
A pesare sulle agende sindacali ci sono due appuntamenti chiave per il sindacato.
Congresso Fim Cisl a fine maggio
Dal 28 al 30 maggio Fim Cisl celebrerà il suo XXI Congresso Nazionale a Napoli. Un evento che coinvolgerà migliaia di delegati da tutta Italia. Difficile pensare a un’iniziativa di sciopero in contemporanea. Al congresso non partecipano solo una massiccia parte degli iscritti e attivisti del sindacato Fim ma anche gli ospiti, come Fiom e Uilm, e altre sigle del mondo della rappresentanza sindacale e datoriale.
Fiom “scommette” sul Referendum dell’8-9 giugno 2025
La Fiom è attivamente impegnata nella promozione del referendum dell’8 e 9 giugno voluto dalla Cgil. In questi giorni, il sindacato dei metalmeccanici Cgil sta attraversando l’Italia per incentivare la partecipazione al voto sui cinque quesiti referendari. Pomigliano d’Arco, Firenze, e così via.

La scelta della via del referendum che ha diviso il mondo sindacale. Daniela Fumarola, segretario generale della Cisl, ha definito il ricorso al referendum una “scelta sbagliata”.
La posizione della Uil sul Referendum
La Uil non ha partecipato alla raccolta delle firme né farà parte dei Comitati per i cinque quesiti referendari. Tuttavia, il sindacato guidato da Pierpaolo Bombardieri inviterà tutti ad andare a votare, per garantire una massiccia partecipazione democratica.
Nel merito, la Uil darà indicazione di votare sì all’abolizione del Jobs Act, contro il quale aveva già proclamato uno sciopero generale. Scelta appoggiata anche dalla Uilm guidata da Rocco Palombella.
Voto favorevole anche al quesito sulla sicurezza sul lavoro, una battaglia storica dell’organizzazione. Sugli altri tre quesiti, la Uil lascerà libertà di voto.
A maggio sciopero unitario?
Al momento la strategia unitaria per il mese di maggio non si è ancora palesata nelle agende. Le tre sigle sindacali sono alle prese con impegni “improrogabili”. È probabile che eventuali iniziative di lotta vengano spostate a fine maggio o direttamente a giugno. Oppure che le iniziative vengano lasciate alle rappresentanze sindacali territoriali e aziendali.
Il mese di maggio, almeno per ora, si presenta come un terreno ”scomodo” per rilanciare la mobilitazione sul contratto. Questo spiega perchè USB ne ha approfittato e proclamato, per la prima volta in questa vertenza per il rinnovo del CCNL, uno sciopero categoriale nazionale per il 23 maggio prossimo. Un modo per il sindacato di base, che non siede al tavolo per il rinnovo del CCNL, di mettersi al centro della scena approfittando degli impegni organizzativi e politici dei confederali.