Aveva solo 47 anni Brahim Ait El Hajjam, muratore e titolare della ditta Veneto Pavimenti Sas, morto ieri mentre lavorava nel cantiere delle scuole Jussi di San Lazzaro di Savena, nel bolognese. Il decesso è avvenuto intorno a mezzogiorno, proprio mentre stendeva il calcestruzzo. Il caldo era opprimente: 35-38 gradi registrati in zona.
A dare l’allarme sono stati i colleghi, ma i soccorsi del 118, arrivati con ambulanza e automedica, non hanno potuto fare nulla. L’uomo si è accasciato all’improvviso, probabilmente colpito da un infarto. Un malore che potrebbe essere stato aggravato dallo sforzo fisico intenso e dalle alte temperature.
Controlli in cantiere: sul posto Spresal e Ispettorato del Lavoro
I carabinieri di San Lazzaro hanno avviato gli accertamenti. Insieme a loro sono intervenuti anche l’Ispettorato del Lavoro e gli operatori del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spresal) dell’Ausl. Obiettivo: verificare il rispetto delle norme di sicurezza all’interno del cantiere edile.
Non si trattava di un dipendente, ma di un imprenditore artigiano. Una figura che, in molti casi, opera nei cantieri al pari degli operai, spesso sotto la direzione tecnica di un coordinatore o direttore dei lavori. Anche per loro, come per i lavoratori dipendenti, i rischi da stress termico sono reali e concreti.
Morto a poche ore dall’entrata in vigore dell’ordinanza anti-caldo
Il fatto è avvenuto il giorno prima dell’entrata in vigore dell’ordinanza della Regione Emilia-Romagna contro i colpi di calore nei cantieri. Dal 2 luglio al 15 settembre, il lavoro sarà vietato dalle 12:30 alle 16 nei settori più esposti al rischio, come l’edilizia.
Una misura che arriva troppo tardi per Brahim, che viveva a Loria, in provincia di Treviso, con la moglie e i suoi quattro figli. Era in Italia da anni, prima nel bellunese, ad Alano di Piave, poi trasferitosi in Veneto.
I sindacati Cgil e Fillea-Cgil Bologna hanno espresso cordoglio e ribadito l’urgenza di prevenire tragedie con misure reali.