Il primo semestre del 2025 segna un nuovo record negativo per la produzione Stellantis in Italia.
Secondo l’ultima analisi della Fim-Cisl, tra gennaio e giugno sono stati realizzati 221.885 veicoli, con una flessione complessiva del -26,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, già critico. Le autovetture crollano del 33,6%, fermandosi a 123.905 unità, mentre i veicoli commerciali leggeri calano del -16,3%, totalizzando 97.980 unità.
Tutti gli stabilimenti in sofferenza
La crisi riguarda tutti gli impianti italiani: da Mirafiori a Melfi, nessuno è in crescita. Anche Pomigliano, che nel 2024 rappresentava un’eccezione positiva, oggi evidenzia un rallentamento. Il sito campano oggi produce oltre il 60% dei volumi nazionali, con la sola Pandina a rappresentare più del 50% delle auto italiane. Tuttavia, anche quest’ultima cala del 15%.
Il segretario nazionale della Fim, Ferdinando Uliano, avverte: “Il dato della Pandina è un segnale grave, da osservare con attenzione anche in relazione al debutto della Pandona prodotta in Serbia”.
Previsioni nere: solo 440.000 veicoli nel 2025
Le stime per fine anno parlano chiaro: meno di 500.000 veicoli totali, con appena 250.000 auto.
La nuova Fiat 500 ibrida, presentata il 4 luglio a Torino e in produzione da novembre, non basterà: appena 5.000 unità previste nel 2025. Anche i nuovi modelli di Melfi daranno risultati solo nel 2026.
Rischio aumento cassa integrazione
Con questi numeri, si prospetta un maggiore ricorso agli ammortizzatori sociali, che già oggi coinvolgono quasi metà dei lavoratori del gruppo. Tra i punti critici, lo slittamento della produzione Alfa Romeo a Cassino e la situazione stagnante a Melfi.
Incertezza su Termoli e Maserati
Ancora senza risposta il destino della fabbrica motori di Termoli, che doveva ospitare la Gigafactory ora sospesa. Sul futuro di Maserati, Jean Philippe Imparato apre a un possibile rilancio assieme al marchio Alfa Romeo. Nel frattempo è arrivata la notizia, nelle scorse ore, della chiusura estiva ufficiale che interesserà l’intero stabilimento. I motori osserveranno una sospensione dal 1° al 31 agosto 2025 compresi, mentre per i motori Gme – Gse – V6 la fermata è prevista dal 4 al 25 agosto 2025 compresi. Anche per la chiusura estiva, la copertura retributiva sarà assicurata attraverso le stesse modalità previste per la Cigo, ovvero ferie pregresse, permessi e ferie 2025.
Urso accusa Bruxelles
Il ministro Adolfo Urso punta il dito contro la politica europea. “Il calo produttivo è figlio del Green Deal irrealistico, che ha bloccato l’industria automobilistica del continente”, dice, ricordando che in Europa altre multinazionali stanno già chiudendo stabilimenti e licenziando.


