Aumentano gli accordi di secondo livello e di conseguenza calano i lavoratori metalmeccanici che ricevono l’EGR da 485 euro in busta paga. È quanto si apprende dai nuovi dati diffusi dal Ministero del Lavoro.
Vediamo meglio la correlazione tra i due fattori.
Contrattazione di secondo livello e premi di risultato
Secondo i dati aggiornati al 15 giugno dal Ministero del Lavoro, sono oltre 3,7 milioni i lavoratori che beneficiano di contrattazione integrativa legata alla produttività, incassando in media 1.596,50 euro di premio al raggiungimento degli obiettivi.
Nei primi sei mesi del 2025 sono stati depositati più di 80.000 nuovi contratti, su un totale di oltre 110.000 depositati, con 14.158 contratti attivi (+1.116 rispetto al mese precedente e +4 % su base annua).
L’effetto concreto? Una diminuzione dei lavoratori, soprattutto nel settore metalmeccanico, che riceveranno l’Elemento di Garanzia Retributiva (EGR) da 485 euro lordi, in arrivo con la busta paga di giugno.
Cos’è l’EGR, chi lo riceve e quanto vale
L’EGR (Elemento di Garanzia Retributiva) è un importo corrisposto a giugno di ogni anno e previsto dal CCNL metalmeccanici. Ha come obiettivo quello di garantire un’equità retributiva ai lavoratori delle aziende che non applicano accordi integrativi aziendali o non erogano premi di risultato (PdR).
Infatti, è destinato ai lavoratori in forza al 1° gennaio 2025, dipendenti di aziende prive di contrattazione di secondo livello (niente premi di risultato o altre voci aggiuntive) e che nel 2024 hanno ricevuto una retribuzione composta solo dai minimi del CCNL.
Con la busta paga di giugno 2025, viene erogato un importo fino a 485 euro lordi. L’importo può essere ridotto fino a concorrenza in caso di voci aggiuntive già corrisposte. Non incide sul TFR.
Contratti integrativi + produttività = meno EGR
Il fenomeno è chiaro: più accordi di secondo livello legati a produttività, redditività, qualità e welfare significano meno lavoratori beneficiari dell’EGR.
Dei 14.158 contratti attivi, ben 11.602 includono obiettivi di produttività, 9.083 di redditività, 7.181 di qualità, e 8.771 misure di welfare aziendale. Il risultato? Un numero sempre più limitato di dipendenti che rientrano nei requisiti per ricevere l’EGR, visto che non godono di altri istituti economici aziendali.
Con l’espansione di contratti collettivi aziendali e territoriali si diffondono quindi premi e welfare, facendo così calare la platea dei destinatari dell’EGR. Infatti, come detto, se l’azienda eroga premi di risultato, l’Elemento di Garanzia Retributiva non viene pagato.


