Tata Motors è la principale casa automobilistica indiana, parte del gruppo Tata, attivo in oltre 100 Paesi. Produce veicoli commerciali, autobus e automobili. È famosa per l’acquisizione di Jaguar Land Rover nel 2008, che ha rafforzato la sua presenza globale. Nel 2024 ha registrato ricavi superiori a 50 miliardi di dollari, consolidando il suo ruolo tra i big del settore automotive.
L’interesse per Iveco e la storica intesa con Exor
Secondo fonti Reuters, Tata Motors ha avviato contatti con Exor, la holding della famiglia Agnelli, per acquistare Iveco Group, valutata circa 4,2 miliardi di euro. L’operazione non è casuale: Tata ed Exor hanno già collaborato in passato. E prima ancora una joint ventur tra FIAT e Tata prevedeva la vendita delle auto italiane in India. Col tempo sono stati costruiti rapporti di fiducia che oggi facilitano le trattative. Più di recente l’accordo per la fornitura dei motori multijet per i suv di Tata.
Iveco, con sede operativa a Torino, anche se la sede legale si trova ad Amsterdam, è leader nei veicoli commerciali e industriali. Per Tata, sarebbe il passaggio chiave per entrare nel mercato europeo e competere con giganti come Daimler e Volvo.
Golden Power: il governo può dire no
La trattativa non sarà semplice. L’acquisizione di Iveco è soggetta alla normativa italiana sul golden power, che consente al governo di bloccare o imporre condizioni alle operazioni che coinvolgono asset strategici. In Italia si contano 14.000 dipendenti diretti tra tutti gli stabilimento, più l’indotto. Un vero e proprio punto di riferimento del settore automotive-metalmeccanica.
Iveco, attiva anche nel settore difesa con IDV (Iveco Defence Vehicles), è considerata strategica per la sicurezza nazionale. Ecco perché è già chiaro che la divisione Difesa sarà esclusa dall’affare: su di essa ci sono interessi di Leonardo, Rheinmetall, KNDS e CSG, con offerte fino a 1,9 miliardi di euro.


