Il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 14 settembre, torna a ribadire che il rilancio di Acciaierie d’Italia non può prescindere dalla realizzazione della nave rigassificatrice a Taranto.
Secondo il sindacalista, la fornitura di energia è «funzionale al piano industriale» e rappresenta la condizione necessaria per la transizione dell’impianto dal carbone ai forni elettrici alimentati con preridotto (DRI).
Il parallelo con Genova e i forni elettrici
Uliano ricorda che il processo di decarbonizzazione non riguarda soltanto Taranto ma coinvolge anche Genova. «Quando si discute del futuro di Acciaierie d’Italia – ha sottolineato – i forni elettrici e il progetto DRI a Taranto sono un tassello decisivo come lo sono quelli di Genova». Per il sindacato, la transizione deve avvenire in modo graduale ma con tempi certi: lo spegnimento degli altiforni deve accompagnarsi all’entrata in funzione delle nuove tecnologie, in un percorso che può durare fino a otto anni. Su questo il Governo ha un ruolo decisivo, considerato che in queste settimane è impegnato a trovare le soluzioni su dove collocare il DRI.
Energia e occupazione: un binomio inscindibile
Per Uliano, il tema energetico non è tecnico ma sociale. Senza la nave rigassificatrice, mancherebbe l’alimentazione necessaria a garantire continuità produttiva e quindi i livelli occupazionali.
«Non ci stiamo ai ricatti sulla salute e sull’occupazione – ha detto –. Il Governo deve assicurare forniture energetiche adeguate per sostenere il piano industriale e salvaguardare migliaia di posti di lavoro». L’acciaio di qualità, spiega, è un asset strategico per il Paese e va difeso con investimenti e responsabilità pubblica.
Una transizione giusta e sostenibile
Il segretario della Fim Cisl chiarisce che sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale devono camminare insieme. «Non possiamo permettere che la transizione sia usata come alibi per giustificare l’uscita dall’acciaio», ha ribadito sottolineando che i processi vanno governati e non subiti.
L’obiettivo è chiaro: decarbonizzare gli impianti, tutelare la salute dei cittadini e, al tempo stesso, garantire un futuro industriale e occupazionale a Taranto e Genova. Per Uliano, la nave rigassificatrice è il primo passo per rendere credibile questo percorso.


