È arrivato pochi minuti fa il comunicato ufficiale della FIOM-CGIL, che conferma la partecipazione allo sciopero generale proclamato dalla CGIL per venerdì 3 ottobre, a seguito della prima chiamata lanciata dall’USB nella serata del 1° ottobre.

L’annuncio, diffuso su tutti i canali social della FIOM, arriva mentre crescono in tutta Italia le adesioni e le iniziative di piazza dopo l’attacco israeliano alla Global Sumud Flotilla, la missione civile diretta a Gaza per rompere simbolicamente l’assedio. Nel momento in cui scriviamo gli attivisti presenti nelle circa 45 imbarcazioni sono sottoposti alle procedure di arresto da parte della marina israeliana.
Nel comunicato si legge:
“La FIOM partecipa allo sciopero generale indetto dalla CGIL per venerdì 3 ottobre e sarà in piazza in tutte le città per sostenere la Global Sumud Flotilla e per fermare il genocidio del popolo palestinese.”
L’astensione collettiva deve intendersi di 8 ore, per l’intero turno. L’iniziativa nazionale conferma gli annunci già arrivati da alcune sedi locali Cgil, come Venezia, con i metalmeccanici di Marghera pronti a fare la loro parte, Mantova, Reggio Emilia, Modena, Torino, Genova.
“Un’aggressione di gravità estrema e senza precedenti”.
La federazione dei metalmeccanici della CGIL condanna con fermezza l’attacco della marina israeliana definendolo
“un’aggressione dell’esercito israeliano contro decine di navi civili impegnate in un’azione solidale e umanitaria verso le popolazioni della Striscia di Gaza, di una gravità estrema e senza precedenti.”
La FIOM sottolinea come l’azione militare rappresenti una violazione intollerabile del diritto internazionale e un atto che colpisce direttamente cittadini e attivisti impegnati in una missione di pace.
I metalmeccanici in prima linea contro la guerra
Nel comunicato si ribadisce il ruolo storico dei lavoratori del settore metalmeccanico:
“Come sempre le metalmeccaniche e i metalmeccanici sono in prima linea nella lotta contro la guerra, per l’umanità, per la dignità, per la solidarietà e per il ripristino del diritto internazionale.”
Per la FIOM, lo sciopero del 3 ottobre è un momento di unità e responsabilità collettiva, un gesto simbolico e concreto al tempo stesso, per dire no alla guerra e sì alla pace.
Appello al Governo e alle istituzioni italiane
Il comunicato si chiude con un appello diretto all’esecutivo:
“Chiediamo al Governo italiano di intervenire per difendere l’esercizio dei diritti costituzionali dei propri cittadini impegnati in un’azione umanitaria, sanzionare il Governo Netanyahu, bloccare gli accordi commerciali e militari con Israele e per riconoscere formalmente lo Stato di Palestina.”
Con la proclamazione “parallela” e di fatto unitaria, CGIL, USB e SI Cobas si preparano dunque a una giornata di sciopero e mobilitazione nazionale, che coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati.
I metalmeccanici, ancora una volta, saranno protagonisti della protesta, “sotto un’unica bandiera dell’umanità e della dignità”.


