Riprendono il 30 e 31 ottobre le trattative per il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal, il contratto nazionale che riguarda oltre un milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici e installatori di impianti.
Con questi due nuovi appuntamenti salgono a sei gli incontri svolti nel solo mese di ottobre, segno di un negoziato intenso ma ancora senza un’intesa definitiva.
Fim-Cisl: “Necessario ridurre le distanze”
La conferma arriva dalla Fim-Cisl nazionale, che in un post social ha scritto: “CCNL metalmeccanici: domani riparte la trattativa. Necessario ridurre le distanze”.

Una frase che lascia intendere come la chiusura dell’accordo non sia vicina, e che permangono divergenze su salario, orari e diritti.
Il contratto, scaduto a fine giugno 2024, resta uno dei più significativi dell’industria italiana. La Fim, insieme a Fiom-Cgil e Uilm-Uil, chiede aumenti retributivi non legati all’inflazione pari a 280 euro, rafforzamento del welfare e sperimentazione delle 35 ore settimanali.
I tavoli del 30 e 31 ottobre saranno quindi determinanti per capire se le parti riusciranno a ridurre le distanze o se la trattativa si prolungherà anche nel mese di novembre.
Perchè si rinvia a novembre?
Il rinvio di fatto a novembre non rappresenta una frenata da parte del sindacato, ma una scelta tattica e – per certi versi – “obbligata”.
La Fim-Cisl – insieme a Fiom e Uilm – è consapevole che chiudere ora significherebbe accettare un aumento economico inferiore alle aspettative.
Gli industriali, dal canto loro, restano divisi: non c’è una posizione unitaria su come affrontare la questione salariale e, in particolare, sul possibile superamento della soglia dei 200 euro di aumento mensile richiesto dalle organizzazioni sindacali. Altro tema cruciale è il ruolo dell’IPCA, che ogni anno adegua i salari all’inflazione: gli industriali vorrebbero un correttivo. Proprio queste incertezze interne a Federmeccanica e Assistal spingono i sindacati a mantenere aperta la trattativa, in attesa di condizioni più favorevoli.


