Con il recente decreto‐legge varato dal governo in materia di sicurezza sul lavoro, arrivano anche modifiche sostanziali per la NASpI, l’indennità di disoccupazione gestita da INPS.
In particolare, vengono rafforzati i legami fra la fruizione dell’indennità e l’adesione alle politiche attive del lavoro, oltre all’accettazione obbligata di alcune offerte.
Registrazione obbligatoria alla piattaforma e patto di attivazione
Uno dei capisaldi della modifica è l’obbligo per i percettori della NASpI di registrarsi sulla piattaforma SIISL, caricare il proprio curriculum e sottoscrivere un “patto di attivazione digitale”.
Chi non assolve questi adempimenti rischia la decurtazione del 25 % della prima mensilità e persino la decadenza dal diritto all’indennità in caso di inerzia persistente.
Offerte di lavoro: poco margine di rifiuto
Le nuove regole impongono che, se arriva un’offerta “idonea” — settore affine o identico, stipendio pari o superiore all’ultimo, sede entro 20 km — il beneficiario della NASpI non potrà rifiutarla senza perdere il sostegno.
Per offerte meno vantaggiose, con sede fino a 50 km e stipendio inferiore fino al 10 %, il rifiuto è consentito solo due volte: alla terza offerta negativa scatterà la perdita della NASpI.
Impatti e criticità per i disoccupati
Le modifiche rappresentano un salto verso una maggiore condizionalità della NASpI: non è più solo un sostegno economico ma diventa strettamente legata all’impegno attivo nel mercato del lavoro.
Alcuni osservatori segnalano che ciò può mettere sotto pressione chi cerca stabilità o è in situazione di difficoltà. Per i disoccupati dovrà essere chiaro che la mancata adesione o il rifiuto privo di motivazione adeguata possono comportare la perdita dell’indennità e l’obbligo di attendere due mesi prima di nuovo accesso.


