La Fiom Cgil sta rilanciando sui social e nelle assemblee la sua critica alla manovra economica 2026, definita senza mezzi termini “una manovra sbagliata”. L’organizzazione dei metalmeccanici Cgil contesta in particolare due misure cardine del provvedimento: la detassazione degli aumenti contrattuali al 5% e la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 33%.
Detassazione al 5%: beneficio solo per i redditi più bassi
Secondo la Fiom, la detassazione al 5% sugli aumenti dei contratti collettivi inciderà soltanto sui redditi fino a 28.000 euro lordi annui, lasciando esclusi molti lavoratori metalmeccanici dell’industria.
Un esempio pratico arriva dalle simulazioni diffuse dal sindacato: un operaio di livello D2 (ex 3° livello) del CCNL Metalmeccanici Industria riceverà un vantaggio netto di appena 6,50 euro al mese, pari a meno di 80 euro in un anno.
“Un risultato del tutto insufficiente – sottolinea la Fiom – che non risponde alle esigenze reali di chi ogni giorno lavora in fabbrica e vede il potere d’acquisto eroso dall’inflazione”.
Taglio dell’Irpef: nessun vantaggio per i lavoratori sotto i 28.000 euro
La riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 33%, spiegano ancora i metalmeccanici Cgil, non porterà alcun beneficio ai redditi più bassi, poiché riguarda solo chi supera la soglia dei 28.000 euro e fino a 55.000 euro.
Per la gran parte dei lavoratori dipendenti, che beneficeranno della riduzione dell’Irpef dal 35% al 33%, il vantaggio sarà pari a zero euro.
“Ancora una volta – accusa la Fiom – il Governo sceglie di aiutare chi guadagna di più, lasciando fuori la maggioranza dei lavoratori”.
Fiom: “Una manovra sbagliata, cambiamola”
Sui social la campagna della Fiom è sintetizzata dallo slogan “Pochissimo per pochi”. Nei post e nelle assemblee si invita a mobilitarsi per chiedere una manovra diversa, che redistribuisca in modo più equo risorse e benefici.
“✊ Una manovra sbagliata, cambiamola!”, scrive la Fiom, ribadendo che i lavoratori metalmeccanici non possono accontentarsi di qualche euro al mese dopo anni di stagnazione salariale.
Ecco il post che circola sui social:



