Importanti novità in arrivo per chi si avvicina alla pensione. La Legge di Bilancio 2026 porta due cambiamenti chiave che andranno a modificare l’età di uscita dal lavoro e i requisiti contributivi:
- l’addio a Quota 103 e Opzione Donna, già dal 2026;
- l’aumento dei requisiti anagrafici e contributivi legato all’adeguamento con le speranze di vita.
Due interventi che avranno un impatto diretto su chi oggi ha tra 61 e 65 anni, ovvero su quei lavoratori che ad oggi si trovano più vicini al traguardo della pensione.
Addio a Quota 103 e Opzione Donna: cosa cambia dal 2026
Fino al 2025, chi raggiunge 41 anni di contributi può accedere a Quota 103, andando in pensione già a 62 anni, ma con assegno ricalcolato interamente con il sistema contributivo, più penalizzante rispetto al retributivo.
Dal 1° gennaio 2026, però, Quota 103 non verrà rinnovata. Stesso destino per Opzione Donna, la misura dedicata alle lavoratrici con 35 anni di contributi, anch’essa destinata a scomparire.
In pratica, dal 2026 le vie d’uscita anticipata si riducono, e molti lavoratori dovranno fare affidamento esclusivamente sulle pensioni anticipate ordinarie o sulla vecchiaia.
Pensione anticipata ordinaria: chi può uscire prima dei 67 anni
Resta però in vigore la formula della pensione anticipata ordinaria. Questa non prevede un’età minima, ma solo un requisito contributivo:
| Categoria | Contributi richiesti fino al 2026 | Dal 2027 | Dal 2028 |
|---|---|---|---|
| Uomini | 42 anni e 10 mesi | 42 anni e 11 mesi | 43 anni e 1 mese |
| Donne | 41 anni e 10 mesi | 41 anni e 11 mesi | 42 anni e 1 mese |
C’è poi una possibilità per i lavoratori precoci: chi ha versato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni e rientra in categorie tutelate (disoccupati, invalidi, caregiver, lavori gravosi) può andare in pensione con 41 anni di contributi.
Quindi, per chi ha 61 anni nel 2025, l’uscita anticipata sarà possibile solo se i contributi sono già sufficienti. Visto che, come detto, Quota 103 non è stata prorogata. Altrimenti, si dovrà attendere di raggiungere i nuovi requisiti o l’età per la pensione di vecchiaia.
Chi ha oggi 65 anni: l’effetto dell’aumento dell’età pensionabile
Chi ha 65 anni oggi e compirà 67 anni nel 2027 dovrà lavorare un mese in più. Infatti, la Legge di Bilancio introduce l’adeguamento automatico all’aspettativa di vita, che aumenta gradualmente i requisiti:
| Anno | Età per pensione di vecchiaia | Aumento |
|---|---|---|
| 2027 | 67 anni e 1 mese | +1 mese |
| 2028 | 67 anni e 3 mesi | +2 mesi |
| 2029–2030 | 67 anni e 5 mesi (stima) | +2 mesi |
Per chi svolge mansioni gravose o usuranti (comuni nel settore della metalmeccanica) resta la possibilità di andare in pensione a 67 anni con almeno 30 anni di contributi.
Quindi,
- Chi ha 64 anni oggi (67 nel 2028) → dovrà lavorare 3 mesi in più, quindi pensione a 67 anni e 3 mesi.
- Chi ha 63 anni oggi (67 nel 2029) → l’uscita slitta a 67 anni e 5 mesi.
- Chi ha 62 anni oggi (67 nel 2030) → stesso ritardo di 5 mesi complessivi rispetto alle regole attuali.
Tutto ciò, salvo che si raggiungano prima i requisiti contributivi per la pensione anticipata.
In sintesi: quando si va in pensione dopo la manovra
| Età oggi | Uscita prevista | Possibilità di anticipo | Note |
|---|---|---|---|
| 61 anni | Dal 2026 con pensione anticipata (se 42 anni e 10 mesi di contributi) | Sì | Quota 103 non più disponibile |
| 62 anni | 2030 (vecchiaia 67 anni e 5 mesi) | Solo se raggiunge requisito contributivo | 5 mesi di ritardo |
| 63 anni | 2029 (vecchiaia 67 anni e 5 mesi) | Solo se raggiunge requisito contributivo | +5 mesi |
| 64 anni | 2028 (vecchiaia 67 anni e 3 mesi) | Possibile anticipo se precoci | +3 mesi |
| 65 anni | 2027 (vecchiaia 67 anni e 1 mese) | Possibile anticipo se gravoso/usurante | +1 mese |
La Manovra 2026 cambia profondamente le prospettive per chi è vicino alla pensione, infatti restano attive solo le vie ordinarie o le eccezioni per lavori gravosi e precoci. Sparendo Quota 103 e Opzione Donna e aumentando gradualmente i requisiti anagrafici e contributivi, per chi oggi ha tra 61 e 65 anni, la pensione sarà possibile — nella maggior parte dei casi — un po’ più tardi rispetto a quanto previsto fino a oggi.


