La parola fatica utilizzata nei comunicati del 14 novembre non è casuale. Fim, Fiom e Uilm la usano per descrivere non solo il clima teso del negoziato, ma soprattutto la difficoltà concreta nel trovare mediazioni efficaci e nel portare a casa risultati definitivi. Fatica che, per dirla tutta, è reciproca, anche gli Industriali sono dello stesso avviso. La trattativa va avanti “per gradi”, passo dopo passo, perché su alcuni capitoli decisivi — primo fra tutti il salario — il confronto è ancora congelato. E lo sarà ancora per poco. In attesa ci sono ,6 milioni di metalmeccanici che attendono risposte.
Il nodo della “fatica” sindacale
La fatica riguarda la difficoltà dei sindacati a ottenere punti di caduta condivisi. Su appalti, precariato e mercato del lavoro qualche passo avanti è stato registrato. Ma sugli aspetti più strategici la mediazione è complicata. La riduzione dell’orario a 35 ore non ha trovato riscontri soddisfacenti nelle risposte datoriali. E soprattutto sull’adeguamento salariale, tema centrale della piattaforma rivendicativa, tutto è fermo. Le parti stanno aspettando il “momento giusto” per aprire il capitolo economico e provare a chiudere con un aumento di almeno 200 euro e più a fronte di 280 euro richieste dalla ‘triplice’.
Il salario fermo e l’attesa del momento giusto
L’asticella dei 200 euro sembra alta ma non irraggiungibile. Innanzitutto le organizzazioni dei lavoratori ritengono che le condizioni economiche e l’erosione inflattiva degli ultimi anni rendano questa cifra non solo legittima ma necessaria. E poi i recenti accordi salariali per i CCNL PMI Metalmeccaniche (acconto di 100 euro= e Cooperative (aumento di 200 euro) spingono a ritenere che la grande industria, per capacità economica maggiore, non possa offrire meno.
Per questo la discussione è stata congelata fino a quando matureranno le condizioni politiche e negoziali utili a sbloccarla. Un passaggio che richiede tattica, tempo e — appunto — fatica.
La scadenza del contratto al centro del confronto
Altro punto critico riguarda la durata del nuovo CCNL. I sindacati propongono la scadenza al 30 giugno 2027, mentre dai documenti consegnati da Federmeccanica e Assistal emerge l’intenzione di spostare la data più avanti. La scelta della scadenza influenzerà sia gli aumenti sia l’orizzonte di validità del contratto. La partita si giocherà nelle prossime sessioni del 19, 20 e 21 novembre.


