Giugno e luglio dovevano segnare un incremento tangibile delle retribuzioni per tutti i lavoratori metalmeccanici, grazie agli aumenti salariali previsti dalle clausole di salvaguardia dei CCNL. Tuttavia, l’effetto combinato del fiscal drag e di meccanismi interni alle aziende ha di fatto annullato questo beneficio. Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto al governo di intervenire con urgenza per ridurre l’impatto fiscale sugli aumenti contrattuali, proponendo un alleggerimento del peso delle tasse in busta paga.
Taglio del cuneo fiscale penalizzato dal reddito
L’effetto più evidente è stato il ridimensionamento del taglio del cuneo fiscale. L’aumento salariale ha spinto molti lavoratori in fasce di reddito superiori, riducendo o azzerando l’agevolazione prevista.
Di seguito la tabella che mostra il beneficio fiscale in base al reddito annuo:
| Fascia di reddito annuo | Misura prevista |
|---|---|
| Fino a 8.500 € | Bonus contributivo del 7,1% |
| 8.500,01 € – 15.000 € | Bonus contributivo del 5,3% |
| 15.000,01 € – 20.000 € | Bonus contributivo del 4,8% |
| 20.000 € – 32.000 € | Detrazione fiscale aggiuntiva di 1.000 € |
| 32.000,01 € – 40.000 € | Detrazione decrescente fino a zero |
| Oltre 40.000 € | Nessun beneficio previsto |
Chi ha superato la soglia dei 32.000 euro ha visto quindi diminuire progressivamente il vantaggio, fino a perderlo del tutto oltre i 40.000 euro. In buona sostanza chi prendeva 83,33 euro troverà in busta paga una Detrazione più bassa.
Superminimi e anticipi neutralizzano gli aumenti
Oltre al carico fiscale, molte aziende hanno compensato gli aumenti previsti dal contratto nazionale con i cosiddetti superminimi assorbibili, inseriti in accordi individuali. In pratica, la quota di aumento viene “mangiata” dal superminimo, lasciando il netto invariato. Anche i superminimi con “clausola di assorbimento” sono entrati nelle mire dei sindacati, che hanno chiesto alle aziende di cancellarli.
In altri casi, sono stati riconosciuti acconti sugli aumenti futuri che ora vengono scalati, annullando di fatto la differenza in busta paga.
Tutti coinvolti, indipendentemente dal contratto
Questi effetti hanno colpito indistintamente tutti i lavoratori del settore metalmeccanico, qualunque sia il contratto applicato: Federorafi, Unionmeccanica-Confapi, Federmeccanica-Assistal, Cooperative metalmeccaniche, CCSL Automotive del Gruppo Stellantis. Nessuna categoria è rimasta esclusa dalle conseguenze di questo meccanismo che ha svuotato l’efficacia degli aumenti contrattuali.


