Durante un incontro con i sindacati della scorsa settimana il Ministro del Lavoro Marina Calderone ha annunciato che entro fine settembre sarà varato un nuovo decreto legge per la sicurezza sul lavoro. Per chi lavora nel settore metalmeccanico con turni, macchine che operano con pressioni, calore, operazioni rischiose, oppure sui cantieri per chi si occupa di installazione di impianti, questo decreto può significare novità importanti su controlli, formazione e strumenti di prevenzione.
Vediamo cosa si sa finora e cosa potrebbe cambiare concretamente in officina.
Obiettivi del decreto: le misure allo studio
L’idea del decreto è rafforzare la prevenzione degli infortuni e migliorare la sicurezza nei posti di lavoro, soprattutto dove il rischio è alto. Per i metalmeccanici significa che la formazione sulla sicurezza dovrà essere più precisa, frequente e verificabile.
Si vuole anche che i controlli diventino più efficaci: le ispezioni aziendali dovranno essere più incisive, con verifiche su macchinari, DPI (dispositivi di protezione individuale), manutenzione e rispetto delle norme.
Un’altra novità prevista è l’uso di strumenti digitali per tracciare la formazione dei lavoratori, come il “Fascicolo sociale e lavorativo del cittadino” e la piattaforma Siisl, che registrano chi ha fatto cosa e quando. In officina, potrebbe voler dire che ogni corso fatto (ad esempio sul rischio meccanico, rumore o vibrazioni) sarà registrato, così che non resti “invisibile”.
Inoltre, è prevista l’introduzione del badge elettronico per identificare il percorso formativo di ogni lavoratore: significa che ogni lavoratore potrebbe avere una “tessera” digitale che certifica il completamento di specifici corsi, utile qualora si cambiasse azienda o reparto.
Infine, tra le misure che il nuovo decreto sta valutando, ce ne sono alcune che riguardano anche la violenza sul lavoro e le molestie, che oggi spesso non vengono percepiti come parte della sicurezza, ma che saranno inseriti nel Testo Unico sulla sicurezza.
Tempistiche
Ad oggi il testo del decreto è al centro del tavolo tra governo, sindacati e imprese. È atteso entro fine settembre. Ma come spesso accade, l’approvazione definitiva, l’attuazione pratica e la diffusione delle nuove regole potrebbero richiedere più tempo, specie in aziende piccole o in zone meno attrezzate.
Al riguardo, ANSA scrive: “I tempi per chiudere il decreto sono stretti: il testo è atteso entro fine settembre. Mentre resta alto il pressing anche in vista della prossima Legge di Bilancio, nella quale le parti sociali chiedono siano stanziate più risorse.”


