Dal fronte previdenziale arriva una notizia che riguarda migliaia di lavoratori italiani, compresi quelli della metalmeccanica. Il Bonus Giorgetti, incentivo per chi decide di restare al lavoro nonostante abbia maturato i requisiti pensionistici, ha già raggiunto oltre 7mila adesioni a fine agosto 2025, centrando il target fissato dal Governo.
Come funziona la misura
Il Bonus Giorgetti è stato introdotto in via sperimentale e nel 2025 interessa chi ha già raggiunto i requisiti di 62 anni di età e 41 anni di contributi. In pratica, invece di accedere subito a Quota 103 o alla pensione anticipata, il lavoratore può rinunciare al pensionamento e ricevere in busta paga la quota dei contributi che normalmente verserebbe all’Inps. Una sorta di “premio” per chi decide di restare in servizio, valido fino al compimento dei 67 anni.
Quanto conviene davvero
Il vantaggio è immediato e visibile nello stipendio mensile, grazie anche all’esenzione fiscale introdotta nel 2025. Tuttavia, la scelta comporta un effetto negativo sulla pensione futura.
Secondo le simulazioni ufficiali, un lavoratore con reddito annuo di 40.000 euro – poniamo un saldatore, un termoidraulico specializzato, piuttosto che un tornitore cnc – che aderisce al Bonus a 62 anni può guadagnare circa 11.900 euro in più in busta paga nei cinque anni successivi, ma allo stesso tempo subisce una perdita stimata in 11.600 euro sulla pensione futura.
Le prospettive del governo e le incognite
Il governo ha stanziato 15 milioni di euro nel 2025 e circa 30 milioni l’anno fino al 2030 per finanziare la misura, con l’obiettivo di allargare progressivamente la platea. L’Inps avvierà in autunno una campagna informativa per spingere nuove adesioni, puntando a mantenere più lavoratori attivi e a contenere la spesa previdenziale.
Per i metalmeccanici prossimi alla pensione si tratta quindi di una scelta importante: rinunciare all’uscita immediata per avere uno stipendio più alto oggi, a fronte di una pensione leggermente ridotta domani.


