Il settore auto italiano vive una crisi profonda. L’Osservatorio PwC stima che tra il 2025 e il 2027 la componentistica perderà fino a 25 miliardi di euro di fatturato. Nel 2024 le immatricolazioni di veicoli leggeri sono scese sotto quota 600 mila, con un calo del 67% rispetto al 2000.
Gli stabilimenti italiani legati a Stellantis lavorano solo al 38% della capacità. Questa situazione mette a rischio la sostenibilità delle forniture e circa 77 mila posti di lavoro di tutto l’indotto, in particolare della Componentistica.
Indotto sotto pressione
Molte aziende fornitrici dipendono per oltre il 60% da Stellantis. La riduzione dei volumi ha reso difficile mantenere margini e stabilità. L’indotto si trova quindi in una fase critica e senza interventi rischia la chiusura.
PwC avverte che la desertificazione industriale sarebbe difficile da recuperare. Senza una strategia rapida il sistema non reggerebbe all’impatto del crollo della domanda interna.
La strada della difesa
Una via d’uscita esiste: la riconversione verso la difesa.
La riconversione nel settore Difesa significa adattare competenze e impianti dell’automotive a produzioni militari: powertrain, elettronica, chassis, interni e componentistica possono essere usati per veicoli autonomi, sistemi di difesa e mezzi aerospaziali. Così si valorizzano impianti sottoutilizzati, si salvano posti di lavoro e si rafforza l’industria nazionale.
Oggi il 16% delle imprese della componentistica è già attivo nel comparto. In Europa la spesa militare raddoppierà entro il 2035, passando dai 326 miliardi del 2024 a 690 miliardi. In Italia i bilanci per la difesa supereranno gli 80 miliardi nello stesso periodo, salendo dall’1,5% al 3,5% del Pil.
Questa crescita offre un’opportunità concreta per riconvertire asset produttivi dell’automotive in capacità strategiche per la sicurezza nazionale ed europea.
I settori più esposti
Le aree con maggiori possibilità di riconversione sono il powertrain (32%), l’elettronica (22%), il bodywork e chassis (19%), gli interni ed esterni (16%) e la piccola componentistica (11%).
Le tecnologie già sviluppate nell’automotive possono essere applicate al militare. Gli Adas possono diventare sistemi per veicoli autonomi da difesa, mentre la meccanica e i materiali leggeri possono sostenere mezzi difensivi e aerospaziali.
La riconversione industriale rappresenta un’opportunità win-win: contractor della difesa, filiere automotive e istituzioni ne uscirebbero rafforzati, salvaguardando occupazione e competenze.


