Ospite della trasmissione Coffee Break in onda su La7 del 3 ottobre, il presidente di Federmeccanica, Simone Bettini, ha affrontato il tema del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici rispondendo alle domande del conduttore Andrea Pancani
Le sue dichiarazioni arrivano mentre il tavolo con Fim, Fiom e Uilm si prepara a un nuovo incontro, previsto per oggi, lunedì 6 ottobre. In quella sede si proverà a superare le distanze ancora aperte su aumenti retributivi, welfare e produttività.
Va ricordato che Federmeccanica e Assistal restano le uniche parti datoriali a non aver ancora raggiunto un accordo per il rinnovo. Tutti gli altri comparti industriali e non hanno già siglato gli accordi e stanno riconoscendo gli aumenti ai lavoratori. Proprio per questo, i sindacati considerano ottobre come il mese della svolta per arrivare finalmente alla firma del nuovo CCNL.
Rinnovo? Andiamo con cautela
Nel suo intervento, Bettini ha evidenziato l’importanza del dialogo tra le parti.
“È uno dei grandissimi temi di questo Paese. Abbiamo riaperto i tavoli da settembre. Stiamo procedendo con grande cautela perché le distanze sono ancora, diciamo, notevoli.”
Il presidente ha poi spiegato la posizione di Federmeccanica:
“Tutte le parti sociali stanno lavorando fortemente per trovare un grande punto di equilibrio, non perdendo di vista quelli che sono gli interessi dei lavoratori, la sostenibilità per le nostre imprese e il bene del nostro Paese.”
Un richiamo alla responsabilità e alla necessità di un dialogo basato sulla realtà economica del settore.
Il contesto economico: crescita ferma ed esuberi nell’automotive
Le parole di Bettini arrivano dopo i suoi precedenti interventi nello stesso programma, in cui aveva descritto il quadro generale del sistema industriale italiano.
“La nostra crescita continua a essere molto asfittica. Se non ci fosse stato il PNRR, dove staremmo, Presidente? Sicuramente molto più indietro di quello in cui, posto dove siamo.”
Il leader di Federmeccanica aveva parlato anche del forte rallentamento che sta investendo il comparto automotive e la componentistica. “Noi già sentiamo forti rallentamenti – ha aggiunto – , soprattutto nell’automotive. In numeri importanti si sente che comincia a parlare di esuberi.”
Un segnale di difficoltà che si somma agli effetti dei dazi statunitensi, considerati da Bettini un ostacolo per la competitività: “Ogni economia ha bisogno di certezze. Il fatto che con questi dazi si continua a mettere sui mercati incertezze, questo è un grande contributo a fermare il nostro Paese, ma anche tutta l’Europa”.


