Il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, ospite sabato 25 ottobre su Rai3 nel programma Il Cavallo e la Torre condotto da Marco Damilano, ha commentato la mobilitazione della Cgil dedicata a “democrazia e lavoro” e la situazione industriale del Paese.
“Io lo chiamo la giornata del black deal – ha detto De Palma – l’accordo che è stato raggiunto tra l’Unione Europea e Trump sulle questioni che riguardano la manifattura, l’industria, i dazi. Pagheremo un prezzo salatissimo alla nostra subalternità alla politica industriale americana.”
“Non è possibile che ci dicano che c’è la crisi e poi trovano miliardi per i dividendi”
Il leader della Fiom ha poi parlato di salari, denunciando le contraddizioni nel sistema economico. “Io credo che c’è un tema che riguarda in particolare l’Italia. Noi abbiamo la siderurgia, l’elettrodomestico, abbiamo l’automotive, abbiamo tanti settori che in questo momento avrebbero bisogno di una politica industriale, ma per poterla fare innanzitutto c’è bisogno di risorse e di investimenti. Il Paese senza degli investimenti che riguardano il pubblico, ma riguardano anche quanto ci mettono i privati. Perché ora non è possibile che ci dicano che c’è la crisi quando ci devono riconoscere l’aumento del salario e poi dopo quando invece bisogna pagare i dividendi agli amministratori delegati o ai consigli di amministrazione o agli azionisti. Invece ci troviamo con miliardi che vengono di fatto dati a chi non genera valore.”
“Le assunzioni Stellantis sono una risposta parziale”
Sulle recenti mosse di Stellantis, De Palma ha dichiarato: “Le 400 assunzioni per la salita produttiva della 500 ibrida sullo stabilimento di Mirafiori sono una risposta parziale. Noi abbiamo avuto 10.000 uscite dagli stabilimenti Stellantis in Italia negli ultimi 4 anni e oggi il 60% delle lavoratrici e dei lavoratori di Stellantis è in cassa integrazione. Noi corriamo il rischio che senza gli ammortizzatori sociali per mantenere il vincolo del lavoro, corriamo il rischio di avere decine, migliaia di persone licenziate.”
“Serve un piano industriale con ricerca e produzione in Italia”
Il segretario Fiom ha concluso con un appello al governo: “Ecco perché è necessario un piano industriale con una ricerca e sviluppo in Italia e produzione in Italia.”


