La discussione sulla legge di bilancio continua a muoversi tra proposte, correzioni e ricerca di risorse. Tra le ipotesi più dibattute c’è quella della rivalutazione agevolata dell’oro da investimento detenuto dai privati. Una misura che molti hanno ribattezzato “tassa sull’oro”, ma che tassa non è. Per i lavoratori metalmeccanici, però, l’impatto non è diretto. La vera domanda è un’altra: queste risorse serviranno finalmente ad allargare la detassazione sugli aumenti salariali?
Cosa prevede la rivalutazione dell’oro da investimento
La proposta, avanzata da Giulio Centemero (Lega) e Maurizio Casasco (Forza Italia), introduce una rivalutazione volontaria dell’oro da investimento. Si parla di lingotti, placchette, monete e certificati. Nulla che riguardi catenine, bracciali o anelli, perché l’oro “di famiglia” è escluso.
Chi possiede oro senza documentazione potrebbe chiedere una rivalutazione presso un intermediario abilitato, pagando un’aliquota agevolata del 12,5% invece del 26%. Una volta affrancato il valore, le future vendite sarebbero tassate al 26% solo sulla plusvalenza reale. La finestra ipotizzata per aderire arriverebbe fino al 30 giugno 2026.
Perché allo Stato conviene far emergere l’oro privato
Secondo le stime tecniche, se solo il 10% dell’oro privato emergesse, lo Stato incasserebbe tra 1,7 e 2 miliardi. Gettito immediato, utile a coprire altre voci della manovra. Nel frattempo continuano le discussioni sugli affitti brevi, sulla tassazione dei dividendi e sul rifinanziamento della legge sulla partecipazione dei lavoratori.
Cosa cambia (e cosa potrebbe cambiare) per i metalmeccanici
Per gli operai del settore metalmeccanico, la misura non comporta obblighi né tasse aggiuntive. Nessuna patrimoniale, nessun prelievo sull’oro personale (parliamo di piccoli doni di famiglia).
L’unico vero effetto indiretto riguarda le risorse che si libererebbero. Con quei 1,7–2 miliardi, il governo potrebbe finalmente alzare la soglia della detassazione al 5% sugli aumenti salariali, oggi riservata solo a chi ha redditi fino a 28.000 euro. Una platea che oggi riguarda solo neoassunti, apprendisti e lavoratori con retribuzioni molto basse.
Per i metalmeccanici la partita è tutta qui. Se il gettito dell’oro servirà ad ampliare la detassazione (fino a 40.000 euro di reddito?), il beneficio diventerà concreto anche per chi lavora in fabbrica con redditi medi.
Le ultime indiscrezioni, però, indicano che parte delle nuove risorse potrebbe essere destinata soprattutto a ridurre la tassazione sugli affitti brevi (che la Manovra vuole portare dal 21 al 26%), rallentando così ogni ipotesi di ampliamento dei benefici per i lavoratori.


