Lo sciopero proclamato da FIM, FIOM e UILM per il mese di aprile 2025 coinvolge anche i lavoratori a cui si applica il contratto collettivo Unionmeccanica-Confapi, scaduto a dicembre 2024.
Si tratta di circa 400.000 lavoratori del settore metalmeccanico delle piccole e medie imprese metalmeccaniche dell’impiantistica e dell’oreficeria.
Trattativa ferma dal 17 marzo
Dopo l’ultimo incontro del 17 marzo, i sindacati denunciano risposte insufficienti su salario, orario di lavoro e mercato del lavoro, aggravate da una situazione definita “confusa” per l’individuazione della controparte con cui trattare. Per questo è stata proclamata una nuova astensione dal lavoro di 8 ore, da organizzare su tutto il territorio nazionale, con il blocco di straordinari e flessibilità. Il contratto delle piccole medie imprese è scaduto il 31 dicembre 2024, attualmente è applicato per ultravigenza e nel mese di febbraio sono stati riconosciuti anche 200 euro di Flexible benefit.
La protesta si unisce a quella per il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal.
Federmeccanica: adesione allo sciopero al 19,6%
Anche sul fronte Federmeccanica-Assistal la vertenza è in fase di stallo. Secondo le associazioni datoriali, la mobilitazione del 28 marzo ha avuto una partecipazione molto bassa, segno – secondo gli industriali – che il consenso tra i lavoratori è debole.
I dati diffusi da Federmeccanica parlano chiaro:
Categoria | Percentuale adesione |
Operai | 29,6% |
Impiegati e quadri | 5,5% |
Totale lavoratori | 19,6% |
Il campione analizzato dall’indagine è:
- 3.000 imprese coinvolte
- 64 province coperte
- Oltre 191.000 addetti rilevati
- Rappresentato più del 10% dell’intero settore
- Circa il 70% delle associazioni territoriali partecipanti
Numeri che, secondo Federmeccanica, smentiscono le dichiarazioni sindacali che avevano parlato di “aziende chiuse” e adesioni elevate tra l’80 e il 100%.