Nel panorama incerto del mercato auto 2025, c’è un comparto che continua a crescere con forza: l’autoriparazione. Un settore che, nonostante la crisi delle immatricolazioni e la lentezza della transizione elettrica, si conferma un’opportunità concreta di investimento.
Lo dimostra il nuovo rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato e dell’Osservatorio MPI Lombardia, presentato ad Autopromotec.
1. Crescita dei ricavi superiore alla media UE
Nel 2024, il fatturato dell’autoriparazione in Italia è salito del +7,5% annuo, superando Germania (+5,0%), Spagna (+6,4%) e Francia (+4,0%). Un ritmo superiore alla media UE, ferma al +5,8%. Anche nel 2025, seppur con una leggera frenata nel primo bimestre, il comparto continua a crescere: +1,9% in Italia, contro una media UE del +3,9%.
2. Prezzi stabili e domanda costante
Il settore gode di una domanda stabile, legata alla manutenzione di un parco circolante sempre più datato. In più, i prezzi restano contenuti: nei primi quattro mesi del 2025, i costi dei servizi sono aumentati solo del 2,7%, ben sotto il +4,2% della media UE.
3. Leadership europea per imprese e addetti
Nel primo trimestre 2025, l’autoriparazione in Italia conta 89mila imprese e 211mila addetti. Di questi, 67mila sono imprese artigiane, che impiegano 155mila lavoratori. Se intendi aprire un’autofficina artigiana segui la nostra Guida cliccando qui.
L’Italia è prima in Europa per numero di imprese del settore e seconda per occupazione, dietro solo alla Germania.
4. Il ritardo dell’elettrico rafforza la manutenzione tradizionale
Nel 2024 in Italia circolavano solo 285mila veicoli elettrici. Per raggiungere i target PNIEC, servirebbero 669mila immatricolazioni l’anno, ma il trend 2025 ne prevede appena 89mila. La transizione è lenta, e la domanda di autoriparazione tradizionale resta alta.
5. Innovazione e digitale già in corso
Il comparto investe in formazione e tecnologia, grazie a iniziative come il progetto G4I di Confartigianato, che sostiene la transizione digitale e green delle PMI.