Il prossimo settembre, i metalmeccanici delle PMI (piccole e medie imprese) rappresentati da Unionmeccanica‑Confapi riceveranno un aumento di 22,10 euro mensili, che si sommano ai 27,90 euro già erogati a giugno. Il risultato è un incremento complessivo di circa 50 euro mensili rispetto ai livelli salariali precedenti
Tuttavia, questo aumento non riguarda tutti gli operai metalmeccanici: sono esclusi coloro il cui contratto è sottoscritto con Federmeccanica‑Assistal (settore industria metalmeccanica) o altri contratti nazionali diversi dal CCNL Unionmeccanica-Confapi.
Perché non tutti i metalmeccanici beneficiano di questo aumento
L’aumento di giugno e settembre riguarda esclusivamente i lavoratori coperti dal CCNL PMI metalmeccanico firmato da Unionmeccanica‑Confapi insieme a FIM‑CISL, FIOM‑CGIL e UILM‑UIL per il biennio 2025‑2026.
I metalmeccanici delle aziende associate a Federmeccanica‑Assistal, infatti, non ricadono in questo specifico contratto: seguono invece il contratto dell’industria metalmeccanica. Pertanto, tali imprese non applicano automaticamente gli incrementi derivanti dall’accordo Unionmeccanica‑Confapi.
Ciò significa che solo i lavoratori delle PMI con tale CCNL riceveranno gli aumenti programmati, mentre chi opera in aziende con contratto Federmeccanica è escluso dalle tranche concordate con Unionmeccanica‑Confapi.
Di che aumenti si parla
Secondo l’accordo del 24 luglio 2025, per i metalmeccanici delle PMI, al 5° livello sono previsti:
- 27,90 euro dal 1° giugno 2025 (già erogati);
- 22,10 euro dal 1° settembre 2025;
- ulteriore aumento di 50 euro dal 1° giugno 2026.
Il totale di 100 euro lordi sul biennio rappresenta un incremento del 4,33% rispetto ai minimi del 2024, in linea con una clausola di salvaguardia rispetto all’inflazione (IPCA‑NEI 2024 pari all’1,3%).
Le date dei prossimi incontri e le possibili richieste
La “faticosa” trattativa per il rinnovo del CCNL di Federmeccanica e Assistal riprenderà a settembre 2025 con una serie di incontri programmati per:
- l’11 settembre,
- il 18 settembre,
- il 25 settembre.
I sindacati potrebbero approfittare di questo momento per chiedere il superamento dell’indice IPCA‑NEI 2025, in modo simile a quanto già concordato nel contratto PMI, per estendere aumenti oltre l’inflazione di riferimento.