Un operaio metalmeccanico con reddito lordo annuo di 35mila euro non paga la stessa cifra in tutta Italia. Nel 2025 l’addizionale regionale costa:
Lazio: 926 euro
Campania: 868 euro
Emilia Romagna: circa 700 euro
Piemonte: 680 euro
Veneto: 431 euro
A parità di salario, il dipendente di uno stabilimento del Lazio versa più del doppio rispetto al collega veneto.
Con 50mila euro le differenze si allargano
Per un tecnico specializzato o un capo reparto con 50mila euro di reddito, il divario cresce. L’aliquota arriva quasi sempre al 3,33% e il conto sale:
Lazio: circa 1.650 euro
Campania: 1.600 euro
Emilia Romagna: 1.350 euro
Piemonte: 1.300 euro
Veneto: 1.000 euro
Qui la forbice supera i 600 euro tra chi lavora al Centro-Sud e chi al Nord-Est.
Manager pagano oltre 2mila euro
Per un quadro o dirigente del settore, con reddito da 70mila euro e qualche onere deducibile, l’addizionale supera la soglia psicologica dei 2mila euro:
Lazio: poco oltre 2.000 euro
Campania: circa 1.950 euro
Emilia Romagna: 1.700 euro
Piemonte: 1.650 euro
Veneto: 1.000 euro
Il doppio esatto tra Lazio e Veneto, a parità di stipendio.
Dove i metalmeccanici sono più penalizzati
Il confronto mostra chiaramente che i lavoratori metalmeccanici di Lazio e Campania sono i più tartassati dalle addizionali. Seguono Emilia Romagna e Piemonte. Mentre in Veneto il prelievo è quasi dimezzato. Le regioni più colpite hanno in comune una forte spesa sanitaria, coperta con l’aumento delle tasse sui redditi da lavoro.



