Un recente studio di Teha Group ed Edenred Italia rilancia la proposta di alzare la soglia di esenzione fiscale dei buoni pasto dagli attuali 8 a 10 euro. La misura, che interessa 3,5 milioni di lavoratori, punta a rafforzare il potere d’acquisto in una fase segnata dall’inflazione e dal calo dei consumi.
Per i metalmeccanici, l’innalzamento della soglia significherebbe innanzitutto una maggiore esenzione fiscale, con la possibilità di pagare meno tasse, e al tempo stesso aumentare le chance di ottenere un ticket di valore più alto. Chi è fermo a 8 euro potrebbe ottenere uno da 10 euro.
Un impatto positivo anche per lo Stato
Secondo l’analisi, l’operazione avrebbe un costo per l’erario compreso tra 75 e 90 milioni di euro, ma l’aumento dei consumi porterebbe un gettito Iva aggiuntivo tra 170 e 200 milioni. In sostanza, lo Stato ne ricaverebbe un saldo positivo tra 95 e 110 milioni. Per i lavoratori, invece, significherebbe avere un buono pasto più ricco, in grado di coprire una parte maggiore delle spese per la pausa pranzo.
Perché è importante per i metalmeccanici
La spesa alimentare è una delle voci più pesanti nei bilanci familiari, soprattutto per chi lavora nei settori industriali. I metalmeccanici, colpiti da anni di contratti rinnovati con difficoltà, crisi aziendali e ammortizzatori sociali, vedrebbero in questo intervento un sostegno concreto. Due euro in più al giorno equivalgono a circa 40 euro in più al mese, che possono fare la differenza per chi ha stipendi contenuti e famiglie da mantenere.
Le prospettive e le richieste
I sindacati hanno già segnalato l’urgenza di rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori. L’aumento della soglia a 10 euro potrebbe diventare un tassello nella battaglia più ampia per salari adeguati e contratti rinnovati. Per i metalmeccanici sarebbe un passo in avanti, anche se non sufficiente a colmare il gap con l’aumento del costo della vita. L’attesa ora è per le decisioni del governo, che dovrà valutare se trasformare la proposta in un intervento concreto. Decisivo sarà il mese di ottobre, quando il Governo licenzierà il DDL della Legge di Bilancio.


