lunedì, Novembre 17, 2025

Contratto Metalmeccanici PMI, riparte la trattativa: Fim, Fiom e Uilm chiedono Detassazione degli Aumenti fino a 40.000€

Dopo la larghissima approvazione dell’ipotesi di accordo economico 2025-2026, con il 98,58% dei consensi registrati nella consultazione certificata conclusa il 25 settembre, Fim, Fiom e Uilm tornano al tavolo con Unionmeccanica-Confapi per proseguire il negoziato sul rinnovo complessivo del CCNL.

Le parti si incontreranno lunedì 27 ottobre a Milano, in sede tecnica, e poi lunedì 10 novembre a Roma, presso la sede nazionale di Confapi. Dopo la firma dell’accordo economico estivo, i sindacati intendono ora concentrarsi su welfare, diritti, sicurezza, formazione e inquadramenti, e ovviamente il salario, per completare la piattaforma approvata dai lavoratori.

Un biennio economico con aumenti già certi in busta paga

Il nuovo biennio economico 2025-2026 ha già portato incrementi salariali concreti. Già da settembre, infatti, è scattato un aumento di 22,10 euro al 5° livello, che si aggiunge ai 27,90 euro corrisposti a giugno. In totale, i minimi contrattuali cresceranno di 100 euro nel biennio, con il mantenimento della clausola di salvaguardia legata all’inflazione, che tutela il potere d’acquisto nel caso di rialzi dei prezzi oltre le previsioni.

Per Fim, Fiom e Uilm si tratta di un risultato importante, frutto della mobilitazione dei lavoratori e di un percorso partecipato di oltre 2.200 assemblee nei luoghi di lavoro. Clicca qui per visionare le tabelle per tutti i livelli di inquadramento.

Sindacati al lavoro anche con il governo sulla detassazione

Parallelamente al negoziato con Confapi, le sigle metalmeccaniche sono impegnate in un confronto con il governo per ottenere l’estensione della detassazione al 5% anche agli aumenti contrattuali riconosciuti dal CCNL Unionmeccanica-Confapi.

L’obiettivo è incrementare il beneficio netto in busta paga e innalzare la soglia di reddito per l’accesso all’agevolazione: dai 28.000 euro previsti dall’attuale formulazione ad almeno 40.000 euro l’anno. Una misura che, secondo Fim, Fiom e Uilm, permetterebbe di valorizzare pienamente l’accordo economico firmato a luglio e di premiare il lavoro qualificato nelle piccole e medie imprese metalmeccaniche.

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