lunedì, Settembre 1, 2025

Landini accusa Confindustria: “Vuole aumentare i salari solo al 20% dei lavoratori”

Al termine dell’assemblea annuale di Confindustria a Bologna, è tornato a riaprirsi uno spiraglio di dialogo tra l’associazione datoriale e i sindacati. Il presidente Emanuele Orsini e il vicepresidente Maurizio Marchesini si sono brevemente intrattenuti con i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Assente la segretaria della Cisl, Daniela Fumarola, impegnata a San Vincenzo (LI) per il congresso Fisascat.

Un incontro informale, preludio del vero confronto fissato per il prossimo 26 giugno. A centro al proposta di Confindustria di rilanciare un accordo sul salario di produttività che, chiede al Governo, venga completamente detassato.

Landini attacca: “Contratti bloccati, nessuna parola sui rinnovi”

Il leader della Cgil, Maurizio Landini, non ha nascosto il proprio disappunto nei confronti della proposta avanzata da Orsini di aumentare i salari attraverso la contrattazione aziendale legata alla produttività.

“Le parole sono un conto, i fatti sono un altro”, ha dichiarato Landini che rimette al centro il tema salariale come priorità sì ma nell’ambito del rinnovo dei contratti collettivi nazionali. “La questione salariale, a partire dal rinnovo dei contratti, è un tema che va affrontato. Devono rinnovare i contratti, cosa che non stanno facendo. A partire dai metalmeccanici che sono in sciopero. Io non ho sentito una parola, se c’è la volontà di riaprire quella trattativa”.

Parole dure, che richiamano direttamente la situazione di stallo del contratto nazionale dei metalmeccanici, scaduto ormai da mesi e bloccato sul fronte salariale.

“La stessa cosa vale per le telecomunicazioni. Sono tutti i contratti bloccati che non si stanno rinnovando”.

Il 100% dei lavoratori aspetta il rinnovo del contratto nazionale”

Landini ha poi criticato l’approccio di Confindustria, che a suo dire punta a incentivare solo la contrattazione aziendale, che riguarda una minoranza dei lavoratori.

“Non è semplicemente defiscalizzando i contratti aziendali, perché la contrattazione aziendale riguarda il 20% dei lavoratori, i contratti nazionali il 100%”, ha aggiunto.

Vertenza Federmeccanica: tutto fermo

Le parole di Landini arrivano in un momento cruciale per i metalmeccanici. Dopo diversi scioperi e manifestazioni, la trattativa con Federmeccanica è ancora ferma. Il sindacato chiede aumenti salariali di 280 euro e non solo automatismi legati all’inflazione. Dagli Industriali finora solo una “contro-piattaforma” che ha portato a 32 ore di sciopero.

Mentre Confindustria parla di produttività e crescita condivisa, i lavoratori attendono un rinnovo contrattuale che tarda ad arrivare.

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