Per alcuni metalmeccanici è arrivata una svolta: con i nuovi rinnovi contrattuali, i lavoratori delle cooperative industriali e quelli assunti da Stellantis & partner come CNH, Ferrari, Iveco avranno aumenti certi, non più legati all’inflazione IPCA.
I primi incrementi sono già evidenti con la busta paga di giugno. La programmazione coinvolge anche i prossimi anni.
Aumenti “sicuri” per i lavoratori delle cooperative
Il nuovo CCNL delle cooperative metalmeccaniche (valido da luglio 2024 e giugno 2028) è stato firmato a giugno scorso e coinvolge circa 15.000 lavoratori suddivisi in 300 cooperative. Prevede incrementi salariali strutturali e non condizionati all’inflazione.
A regime, i livelli base – ad esempio il C3 – vedranno un aumento complessivo di 200 euro al mese (circa +9,4%) diviso in scaglioni annuali. Dal giugno 2025, l’aumento sarà minimo del 2% annuo, puntando a un conguaglio finale se l’IPCA fosse inferiore al 2%.
In più, sempre a giugno 2025 i lavoratori hanno ricevuto un’integrazione immediata di circa 42,61 euro al livello C3, anziché i soli 27,70 euro previsti dall’IPCA 2024.
Contratto Stellantis, CNH, Iveco e Ferrari con aumenti e bonus
Sempre lo scorso giugno è stato rinnovato il CCSL, ossia il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro, che coinvolge circa 60 mila dipendenti metalmeccanici di CNH Industrial, Ferrari, Iveco e Stellantis. Gli effetti sono stati visibili fin da subito.
Gli stipendi cresceranno di quasi 140 euro mensili a regime, suddivisi in tre tranche. I primi sono già visibili con la busta paga di giugno 2025 (aumento del 3,7%). Il 2% arriverà a gennaio 2026 e il restante 0,8% a novembre 2026. A questi si aggiungono due bonus una tantum da 240 euro. Il primo è arrivato a giugno 2025, il secondo arriverà ad aprile 2026.
Questi incrementi, cumulati, rendono agli operai uno stipendio più alto in modo stabile, quindi che va oltre il semplice adeguamento all’inflazione.
Il confronto: IPCA per chi ha Federmeccanica, Assistal e Confapi
Diverso è il destino di chi è inquadrato con i contratti sottoscritti con Fim-Fiom-Uilm da:
- Unionmeccanica Confapi (PMI);
- Federmeccanica–Assistal (industria metalmeccanica).
Per questi lavoratori il contratto è scaduto e gli aumenti dipendono solo dall’inflazione attuale:
- sono quindi corrispondenti ai valori IPCA
- e non ci saranno nessuna somma fissa e nessun bonus aggiuntivo.
I contratti attivi garantiscono quindi un miglioramento reale e stabile, che va oltre l’inflazione. Mentre gli altri, le cui trattative per il rinnovo sono ferme, dovranno accontentarsi solo degli aumenti legati all’inflazione.