Il Contratto Collettivo Nazionale dei Metalmeccanici è scaduto da oltre un anno. Dopo 40 ore di sciopero unitario e iniziative di mobilitazione in tutta Italia, Fim-Fiom-Uilm chiedono il rilancio della trattativa per garantire aumenti e nuove tutele.
Diversi enti locali hanno approvato mozioni a sostegno dei lavoratori: tra questi Reggio Emilia, Torino, Piacenza, Padova e la Regione Lazio, riconoscendo l’importanza strategica del settore e la necessità di una soluzione rapida.
Il caso del consiglio comunale
Non ovunque, però, si è registrato lo stesso orientamento. In una recente seduta di consiglio, una mozione che chiedeva di sostenere la mobilitazione per il rinnovo del CCNL è stata bocciata dalla maggioranza di centrodestra. Il testo invitava a esprimere solidarietà ai lavoratori e a promuovere il dialogo tra le parti sociali, senza esasperare le posizioni.
Secondo la segreteria provinciale Fiom, la decisione rappresenta un segnale negativo: «Rifiutare il sostegno significa ignorare le richieste di migliaia di lavoratori in lotta per il giusto contratto».
Fiom: “Il Governo ha riaperto il dialogo”
La Fiom-Cgil ha ricordato che, dopo le ultime proteste e il presidio al porto di Ancona (era il 20 giugno, giorno dello sciopero nazionale), il Governo Meloni ha convocato le parti per riaprire il confronto, proprio sui temi posti nella mozione. Un passaggio che dimostra, secondo il sindacato, quanto sia urgente una mediazione. Per il sindacato locale, l’appoggio del governo nazionale, e non dell’amministrazione di Ancona è un sostegno politico solo parziale. Quindi insufficiente.
Le motivazioni della maggioranza
Durante il dibattito, i consiglieri contrari hanno sostenuto la difficoltà delle imprese ad applicare aumenti, citando «dinamiche internazionali» e crisi del settore. Per la Fiom si tratta di giustificazioni che legittimano chi non vuole rinnovare il contratto, ricordando che da decenni mancano politiche industriali strutturate.


