L’Unione Sindacale di Base (USB) ha indetto uno sciopero generale per l’intera giornata di lunedì 22 settembre 2025, esteso a tutti i comparti pubblici e privati. La protesta nasce come risposta alla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, al blocco degli aiuti imposto dall’esercito israeliano e alle minacce rivolte contro la Global Sumud Flotilla, missione internazionale che sta trasportando beni di prima necessità verso la popolazione palestinese.
Si tratta di uno sciopero mosso da motivazioni politiche di carattere umanitario e non contrattuali che nelle prossime ore potrebbe trovare l’adesione di altre organizzazioni sindacali.
I comparti coinvolti e la solidarietà dei metalmeccanici
La mobilitazione interesserà scuola, trasporto merci e passeggeri, porti, ferrovie e trasporto pubblico locale. USB ha inoltre chiamato alla partecipazione i metalmeccanici delle aziende private, invitati a solidarizzare con gli attivisti imbarcati sulla Flotilla, tra i quali si trovano anche lavoratori e sindacalisti italiani. La protesta assume così un carattere trasversale e unitario contro guerra e militarizzazione.
Lavoratori italiani sulla Flotilla e il sostegno della Fiom
Nella comunicazione inviata alla Commissione di Garanzia sugli Scioperi, USB sottolinea la presenza di cittadini italiani – sindacalisti e lavoratori – tra gli equipaggi della Flotilla. Un eventuale attacco israeliano rappresenterebbe quindi un’aggressione diretta a lavoratori impegnati in un’azione umanitaria. Presenti anche un gruppo di parlamentari italiani, spagnoli, europei.
Nei giorni scorsi anche il Comitato centrale della Fiom-Cgil ha espresso la propria vicinanza, definendo la mobilitazione “un impegno per la Pace” che si traduce in un convinto sostegno all’iniziativa della Global Sumud Flotilla, impegnata a rompere l’assedio israeliano portando alimenti, farmaci e generi di prima necessità alla popolazione di Gaza.
Possibile anticipo della data e riferimenti normativi
USB ha precisato che, qualora la situazione dovesse aggravarsi e la Flotilla venisse ostacolata prima del 22 settembre, lo sciopero potrebbe essere anticipato.
A supporto della decisione il sindacato richiama l’articolo 2, comma 7, della Legge 146/1990, che consente l’astensione dal lavoro senza preavviso nei casi di difesa dell’ordine costituzionale o di protesta contro eventi che mettono a rischio l’incolumità e la sicurezza di lavoratori e cittadini. È quest’ultima fattispecie che USB ritiene pienamente applicabile all’attuale contesto.


