Mentre l’Italia affronta una nuova fase di instabilità globale, a causa della guerra dei dazi scoppiata nella primavera 2025, c’è un settore che sorprende: l’artigianato italiano. Un comparto spesso sottovalutato, ma che si rivela uno dei motori più solidi della ripresa occupazionale, soprattutto nel Mezzogiorno.
E’ quanto mette in risalto Confartigianato in un’analisi uscita in occasione della Festa del Lavoro, 1° maggio.
Tra guerre, inflazione e crisi energetica
Negli ultimi tre anni l’economia italiana ha attraversato una tempesta perfetta. Prima l’invasione dell’Ucraina, poi la crisi energetica del 2022 con il triplo aumento dei costi elettrici, e infine la più severa stretta monetaria della storia dell’euro. A peggiorare la situazione, il crollo del commercio globale e i nuovi conflitti in Medio Oriente.
Eppure, l’occupazione è cresciuta del 6,1% tra il 2021 e il 2024, sopra la media UE (+4,8%) e meglio di Germania e Francia. Solo la Spagna fa meglio, con un +9,2%.
Il Sud traina la ripresa del lavoro
La crescita più decisa arriva dal Mezzogiorno, dove il lavoro è cresciuto dell’8%. Le Isole guidano con un impressionante +10,3%, seguite dal Sud continentale con +7%.
Sicilia superstar, con un record del +12,5% nel solo 2024. Campania e Puglia seguono a ruota con +8,2% e +8,1%. Tra le regioni del Centro, la Toscana segna un notevole +7,9%.
Tra le province, Catania sfonda il tetto del +19,9%. Seguono Padova (+16,1%), Bari (+13%), Napoli (+12,1%) e Palermo (+10%). Cifre che confermano la riscossa delle città del Sud.
L’artigianato crea lavoro vero
Dietro questi numeri c’è un protagonista silenzioso: l’artigianato. Il settore impiega 2,6 milioni di addetti, pari al 14,5% del lavoro privato. Di questi, 1,4 milioni sono dipendenti, mentre gli indipendenti sono 1,3 milioni.
Una su quattro delle imprese con dipendenti è artigiana. La dimensione media è di appena 2,5 addetti per azienda, segno di una rete diffusa e capillare.
Giovani, donne e stranieri: l’artigianato è inclusivo
Nel 2023 gli apprendisti nell’artigianato sono stati 121.477, pari al 20,6% del totale nazionale. Un segnale forte: le botteghe formano ancora nuove generazioni.
Il settore accoglie anche le diversità. Sono 218.314 le imprese artigiane femminili (17,5%), 121.001 quelle guidate da under 35 (9,7%) e 221.187 a conduzione straniera (17,7%).
Numeri che raccontano di un artigianato vivo, giovane e resiliente, decisivo per il futuro del lavoro in Italia.